
Il caco, l'albero delle sette virtù
Dall'Oriente all'Italia, ecco l'affascinante storia del frutto autunnale
Il caco, uno dei frutti simbolo dell’autunno, ha una storia antichissima. Era infatti coltivato in Cina e in tutto l’Estremo Oriente più di 2.000 anni fa, mentre in Europa è arrivato solo alla fine del Diciottesimo secolo e una delle prime testimonianze della presenza di una pianta di cachi nel nostro Paese è attestata intorno al 1870, nel giardino di Boboli a Firenze.
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La storia del caco
Il caco è una pianta da frutto originaria della Cina centro-meridionale. Il nome cinese del frutto è shìzi, mentre la pianta è conosciuta come shizishu.
In Cina il caco è noto come l’albero delle sette virtù:
• è molto longevo
• garantisce l’ombra grazie alle imponenti dimensioni della sua chioma
• è immune da parassiti
• offre un’ottima legna da ardere
• i suoi rami sono il luogo ideale per gli uccelli per la costruzione del nido
• le sue foglie sono decorative
• le foglie cadute divengono un ottimo concime.
Dalla Cina la coltivazione del caco si è diffusa nei Paesi confinanti, come il Giappone e la Corea.
Il caco fu introdotto in Europa alla fine del Diciottesimo secolo dal direttore del Giardino botanico di Calcutta, che ne portò qualche pianta in Inghilterra. A questo periodo risale la prima catalogazione botanica del caco, il cui nome scientifico è Diospuros kaki, dal greco “diòs”, Zeus, e “puros”, grano, letteralmente “grano di Zeus”. Il caco arrivò, poi, nel resto d’Europa - così come negli Stati Uniti - a metà del Diciannovesimo secolo. In Italia, il primo esemplare di albero di cachi fu messo a dimora nel giardino di Boboli, a Firenze, nel 1870/71 e in seguito ne furono piantati altri nell’Orto botanico di Palermo. Sembra che Giuseppe Verdi fosse ghiotto di questo frutto. In principio, nel nostro Paese, il caco era usato per decorare parchi e giardini grazie alla sua bellezza. Solo col tempo si cominciò a mangiare questi frutti e, conseguentemente si iniziò a coltivarli.A inizio Novecento in Campania, fu piantato il primo diospereto e il caco è ancora coltivato in quelle zone. Oggi le regioni in cui questa pianta è coltivata maggiormente sono la Romagna, la Campania e la Sicilia.
Il caco è considerato “l’albero della pace” poiché alcuni alberi furono gli unici esseri viventi a sopravvivere al bombardamento di Nagasaki del 9 agosto 1945.

Il nome caco
L’italiano caco o cachi si usa sia per la pianta che per il frutto e deriva dal giapponese kaki. Altre denominazioni sono “mela d’Oriente” e “loto del Giappone”. In napoletano il caco è chiamato legnasanta e questo nome deriva dal fatto che, una volta aperto il frutto, al suo interno sembra di vedere l’immagine del Gesù sulla croce.